lunedì 2 maggio 2022

Immagini e luoghi di un romano Cesare Pavese

 Una corsa dentro la poesia del 900


Con la terza poesia di Cesare Pavese, si chiude il nostro ricco viaggio dentro la poesia del 900. Ho scelto per l'ccasione una poesia che Pavese scrisse nel marzo del 1950 e che dedicò, come molte altre sue composizioni a Constance Dowling, l’attrice americana della quale si era perdutamente innamorato e che tanto lo fece soffrire, tal com’era fortemente animato da una passione quasi incontrollabile.  

Con “Passerò per Piazza di Spagna” - questo il titolo della sua poesia – egli collega con naturalezza  immagini romane, in particolare quella di una delle piazze più belle della capitale, a sensazioni nate in quella circostanza e convergenti verso la speranza di riuscire a contenere la mancanza della sua amata, nell’illusione, di incontrarla magari lì, proprio in quella piazza di fiori e colori. 

Ma leggiamo insieme questa splendida poesia:  


Sarà un cielo chiaro.

S’apriranno le strade

sul colle di pini e di pietra.

Il tumulto delle strade

non muterà quell’aria ferma.

I fiori spruzzati

di colori alle fontane

occhieggeranno come donne

divertite. Le scale

le terrazze le rondini

canteranno nel sole.

S’aprirà quella strada,

le pietre canteranno,

il cuore batterà sussultando

come l’acqua nelle fontane –

sarà questa la voce

che salirà le tue scale.

Le finestre sapranno

l’odore della pietra e dell’aria

mattutina. S’aprirà una porta.

Il tumulto delle strade

sarà il tumulto del cuore

nella luce smarrita.

Sarai tu – ferma e chiara.

 

Cesare non nasconde certamente una volontà precisa: quella di poter intravedere tra le persone, la fontana e le scale di Trinità dei Monti, quel volto e quella donna che egli adora, e che gli sfugge di continuo. 

La cerca tra le rondini, il sole e la pietra. La immagina e la desidera nello scrutare l’antica piazza. E proprio in quest’angolo di Roma, egli colma questo vuoto, e lo fa saziando le sue emozioni con le luci, con i colori e con la tiepida atmosfera che solo una città dall’antico calore riesce ad erogare e a fare percepire. Nel cuore del poeta l’assenza della sua amata è colmata con la ritrovata armonia tra lui e la città in un connubio di reciproco scambio di emozioni.


Nessun commento:

Posta un commento