"Il Reduce" e "Bilora", questi i titoli delle opere scritte rispettivamente nel 1529 e nel 1530, che sono state sapientemente tradotte dal suo “compare” - e non solo di recitazione - Alberto Ticconi, regista cinematografico e televisivo, apprezzato pittore, musicista e compositore, e anch'egli con una lunga lista di rappresentazioni teatrali alle spalle.
Devo ammettere, di aver vissuto un’esperienza straordinaria e irripetibile! Abituato ad assistere a spettacoli teatrali dalla parte opposta rispetto al palcoscenico, vale a dire tra il pubblico e davanti a una rappresentazione già confezionata e messa in scena quale risultato finale, non posso nascondere di aver vissuto emozioni intense nell'aver partecipato attivamente a quanto accade dietro le quinte; nell'aver constatato quanto sacrificio esiste, anche nel proporre nella giusta maniera una semplice battuta e a quanta fatica viene spesa nel trovare il giusto equilibrio tra copione, interpretazione e soprattutto tra attori rispettando tempi, modi e fedeltà di rappresentazione.
Soprattutto, e lo dico con orgoglio, mi ha molto appagato partecipare
materialmente come attore - veste assolutamente inconsueta nella mia attività artistica - in una delle scene. Occasione naturalmente colta al volo e che mi ha gratificato
immensamente poiché realizzatasi condividendo il palco con due grandi rappresentanti del teatro.
Insieme sui vari palcoscenici
d’Italia da quasi trent'anni, hanno mostrato una freschezza interpretativa e soprattutto mentale, nel dare vita a uno spettacolo durato più di un’ora senza alcuna interruzione, senza neanche una breve pausa per poter riprendere fiato.
Ma quello che in questa nota mi piace evidenziare non si
riferisce solo alla maestria, alla professionalità, alla bravura e al talento
che alberga in Nino e Alberto, doti fortemente ricercate negli ambienti del
teatro, ma a quanto hanno saputo trasmettere a coloro che hanno avuto la fortuna - come me - di filmarli, di stare loro vicino, di condividere scena, certezze e amore nel dare sfogo alla propria passione sopra un palco ove i personaggi erano vari ma dove solo due attori hanno loro dato vita.
Grazie Nino Fausti e grazie Alberto Ticconi, per aver
narrato l’essenza del teatro e per lo sforzo adoperato per il semplice piacere di onorare una passione, quella di stupire e di incantare.
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