sabato 23 dicembre 2023

"La conchiglia" di Margherita Guidacci

Videopoesia visionabile qui!

Fiorentina, Margherita Guidacci nasce nel 1921. Ama fin da subito l'ermetismo, tanto che la sua tesi di laurea è dedicata a Giuseppe Ungaretti.

Tuttavia, il suo maturare poetico si inoltra verso linguaggi connotati da forte tensione meditativo spirituale. Traduttrice di poeti inglesi e americani, si trasferisce a Roma dove insegnerà letteratura nei licei.

Le sue svariate pubblicazioni poetiche sono perlopiù di argomento religioso.

Ci lascia nel 1992.



sabato 9 dicembre 2023

"La rosa bianca" di Attilio Bertolucci

Video poesia visionabile qui


Attilio Bertolucci, di San Lazzaro in provincia di Parma si laureò in lettere e insegnò storia dell'arte nei licei.

Si trasferì a Roma ove lavorò per radio e televisione, quotidiani e riviste, ma rimase sempre molto legato alla sua terra d'origine.

Appassionato di cinema, fa trasparire nei suoi testi poetici la narrazione tipica proprio del cinema, adoperandone tecniche e suggestioni. Personaggio schivo e riservato,  descrive spesso con dovizia di particolari la sua terra emiliana con un tono pacato e malinconico. Poeta limpido e riflessivo che ha saputo leggere e illustrare attraverso le parole, i suoi paesaggi amati.

Ci lascerà il 14 giugno del 2000.


Le belle certezze di un territorio: Canale Cultura Multimedia Art Projects

Il nostro tempo, ci ha dotati ormai di una tecnologia avanzata in tutti i settori. Tecnologia che ha permesso all'umanità di raggiungere obiettivi nel campo della ricerca e della conoscenza inaspettati, e che continua a crescere a velocità sempre maggiore e sempre meglio organizzata. Il tutto, allo scopo di continuare a perseguire successi sempre più ampi per il benessere sociale.

In particolare, grandi passi in questa direzione li ha fatti la comunicazione in generale. Lontani sono i tempi in cui tra gli uomini si comunicava con graffiti, geroglifici e scrittura cuneiforme. La rete, raccoglie ormai quotidianamente un’infinità di immagini e video soprattutto nelle aree "social web", ma anche attraverso le diverse piattaforme adibite alla raccolta e alla pubblicazione di video e immagini. Tale fenomeno, si è reso illimitato ed è costantemente cresciuto diventando di portata globale, e tutto questo grazie soprattutto agli smartphone, apparecchi nati per comunicazioni telefoniche ma che poi si sono trasformati in veri e propri computer per la navigazione in Internet, e soprattutto, in sofisticatissime foto – videocamere con le quali poter condividere con il mondo intero qualsiasi tipo di messaggio: scritto, audio e video.

Ed è proprio in quest’ultimo campo – quello visivo - che voglio soffermarmi, individuando e parlando - all’interno di questo popolatissimo terreno - di un’associazione culturale che della produzione multimediale, televisiva e cinematografica, dei laboratori per la conoscenza e lo sviluppo delle tecniche di ripresa, del montaggio e della sonorizzazione (anche con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale), ha fatto la propria ragione d’esistenza.


"Canale Cultura Multimedia Art Projects", questo il suo nome ufficiale, nasce nell’aprile 2023 per volontà del suo fondatore Rossano Surpi, video-operatore e montatore, da sempre appassionato di registrazione e documentazione audio/video, con alle spalle esperienze pregresse nel campo maturate attraverso collaborazioni con SKY TV, Lazio TV, Telemontecirceo e Creaty Media Reporter il quale, in questo ambizioso progetto, ha trovato la collaborazione e lo stesso entusiasmo in Massimo Tornesi, anch’egli operatore video esperto e pilota drone la cui competenza è stata certificata da  EASA (European Union Aviation Safety Agency). A completare il quadro,  la presenza di Luca Di Caterino anch’egli cameraman, tecnico delle luci e scenografo. Tutti, mossi dalla stessa passione posseduta da Rossano Surpi e validi interpreti dell’arte cinematografica d’avanguardia.

Ma di cosa si occupa nello specifico questo ambizioso gruppo di amanti della macchina da presa, di microfoni, fotocamere ecc.? Risponde proprio Rossano Surpi, presidente di Canale Cultura Multimedia Art Projects: «I primi lavori, nati per presentare l’ambizioso progetto del team, sono stati un insieme di immagini, tra le più significative, che rappresentano i primi passi del progetto "Canale Cultura". Primi passi che in realtà sono stati un tour breve ma intenso, a tratti emozionantissimo per la bellezza dei luoghi e soprattutto delle modelle protagoniste che si sono avvicendate davanti alle nostre videocamere. Con lo staff abbiamo potuto collaudare le nuove tecnologie, in particolare i Droni in FPV con risultati strabilianti a detta degli esperti. Abbiamo ancora molto da migliorare ed è proprio questo il nostro incentivo maggiore. Vogliamo avvicinarci il più possibile agli standard dei grandi network e toglierci un bel po' di soddisfazioni e... anche qualche sassolino dalle scarpe».

Chiedo allora ancora al Surpi, quali siano gli intenti che Canale Cultura MAP si prefigge e che vuol raggiungere nel prossimo futuro? «La nostra organizzazione è in grado di offrire una serie di servizi multimediali di qualità professionale. Tale offerta è rivolta a tutti quei soggetti (enti pubblici, imprese, privati e associazioni) che necessitano in particolare di prodotti video e fotografici realizzati su misura. Il nostro team ha già avuto modo di collaborare con diverse realtà del mondo dello spettacolo, della cultura, della moda, della pubblicità, ecc., con risultati assai lusinghieri ed è per questo motivo che abbiamo deciso di trasformare la nostra passione in una vera e propria attività d'impresa».

Un progetto importante quindi, che il team, motivatissimo e organizzato con strumenti tecnici di altissima qualità per un’alta definizione, ha messo in campo per stupire e meravigliare. E tra loro, da poche settimane anche il sottoscritto, il quale ha incrementato l'attività di produzione con la progettazione e la realizzazione di due programmi televisivi: “ArtisticaMente” e “Itinerari - I tesori d’Italia”, entrambi dedicati all’arte e alla cultura. Programmi che per il momento sono fruibili attraverso i soli canali social dell’associazione, ma di cui non se ne esclude una più ampia diffusione attraverso canali televisivi digitali.

Non resta quindi che augurare buon lavoro a Canale Cultura Multimedia Art Projects, non prima però, di aver invitato coloro che desiderano immortalare qualsiasi evento o manifestazione artistica e culturale, sia personale che organizzata sotto il patrocinio degli enti della propria città, oppure, semplicemente di un appuntamento ritenuto importante e per il quale vi sia un interesse specifico alla documentazione attraverso filmati, fotografie e interviste, a contattare il nostro team ai seguenti recapiti:

Per i programmi “ArtisticaMente” e “Itinerari - I Tesori d’Italia”: 

Per tutti gli altri eventi (letterari, culturali e manifestazioni affini inerenti ad arte e cultura):

Canale Cultura Multimedia Art Projects nei social:
Photo by Pixabay

 


lunedì 23 ottobre 2023

Parte "ArtisticaMente" programma TV a favore di Arte e Cultura

Chi mi conosce sa che difficilmente mi lascio andare alla descrizione delle mie impressioni e del mio stato d’animo relativamente a fatti e circostanze che mi hanno colpito emotivamente, se non attraverso l'arte poetica 
ma a volte, è difficile sopprimere la tenacia con la quale certi momenti chiedono di essere narrati e allora mi scappa di raccontarlo, proprio come faccio in questo momento, laddove farlo mi appaga e mi rende orgoglioso d’averlo fatto.  Si, perché da qualche settimana, sono nello staff di Canale Cultura Multimedia Art Projects, un team di veri appassionati d’arte e di cultura che hanno messo a disposizione di artisti, eventi culturali e quanto di interessante possa scaturire dal mondo della cultura e del sapere, la loro professionalità, maturata in anni di attività su vari livelli.

Venerdì 20 ottobre scorso abbiamo effettuato, con questi splendidi professionisti di camere, macchine fotografiche, microfoni ecc., la registrazione della prima puntata del programma “ArtisticaMente”, da me ideato e condotto per Canale Cultura Multimedia Art Project, e lo abbiamo fatto aprendo  questa serie di incontri con due personaggi veramente  fantastici del mondo del teatro: Nino Fausti e Alberto Ticconi. Parliamo di due artisti dalla pluridecennale esperienza che si sono costruiti sulla base di una passione dall'entità incommensurabile e irriducibile, quella verso il teatro, principalmente, e poi in direzioni di varie forme artistiche.

Nino Fausti inizia a scrivere molto presto e lo fa con la poesia pubblicando due raccolte poetiche. Intorno ai vent'anni d'età, inizia un’intensa attività di critico letterario che lo porta a pubblicare tre libri di critica letteraria. Numerosi suoi testi sono stati pubblicati su riviste e opuscoli in Italia, Francia, Russia, Spagna, Argentina, USA, ed è presente in antologie e raccolte. Tra i riconoscimenti ottenuti dalla sua poesia il  premio Lerici Pea Sez. giovani nel 1989; il premio Alfonso Gatto città di Salerno nel 1991 e il Premio Anna Borra nel 1994, solo per citarne alcuni. Ha scritto inoltre saggi e molte delle sue recensioni e dei suoi interventi hanno arricchito le più importanti riviste letterarie italiane.

Ma la parola poetica sta un po’ stretta a Nino, tant’è che entra nel mondo del teatro a soli 17 anni frequentando il laboratorio di Mario Scaccia a Roma e recandosi a Firenze per un full intensive di una settimana. Inizia così una lunga carriera nel teatro. Una vera e propria esplosione che non si può riassumere in pochi passaggi tante sono le rappresentazioni teatrali messe in scena in più di 40 anni di attività sia in Italia che all’estero,  durante i quali, fonda compagnie teatrali e dirige laboratori teatrali portando in scena autori che hanno fatto la storia del teatro fin dall’antichità. Tuttavia, Nino Fausti ha una propria idea riguardante la parola rappresentata ed è quella verso cui maggiormente fa ricerca e si concentra, tentando di coniugare  un teatro estremamente colto con un teatro popolare.  Cerca di sperimentare insomma, una forma teatrale che possa rivolgersi a un pubblico più vasto attraverso una rielaborazione del linguaggio del teatro classico. 

Alberto Ticconi consegue il diploma di Regia Cinematografica e Televisiva nel 1986. È pittore a sedici anni, passione che dal 1977 diventa la sua prima attività professionale. Una sua opera in bronzo è presente nella sala conferenze della VI Circoscrizione di Roma. Dal '70 entra nel mondo della musica come bassista, cantante e compositore in una band e ancora oggi coltiva la passione per questo strumento, non solo, risulta essere un creativo anche nella ricerca di suoni attraverso la modifica di strumenti nuovi. L’esperienza come regista e attore inizia dalla fine degli anni '70 laddove presenta opere di Eduardo de Filippo e di Plauto e da circa quindici anni interpreta Gesù nella passione di Cristo a Pulcherini. Ha trattato (rielaborando e traducendo anche e soprattutto in dialetto e in lingua sul piano filologico), opere di Aristofane, Plauto, Menandro, Moliere, Shakespeare, Leopardi, Ruzante (1^ e 2^ parlamento, quest’ultimo anche molto apprezzato da Nino Manfredi che assistette allo spettacolo), e anche di altri autori contemporanei. Numerosi sono i riconoscimenti ottenuti per il suo lavoro mentre sono oltre sessanta le opere teatrali e le sceneggiature scritte e interpretate da varie compagnie in giro per l’Italia.

Due mostri sacri insomma che con la loro presenza hanno inaugurato in maniera assai eccellente la serie di incontri dedicati all’arte e alla cultura. Due attori che hanno saputo incarnare nel corso della loro brillante carriera e fino a oggi, lo spirito vivo del teatro classico portandolo a contatto con un pubblico ormai esigente, come quello contemporaneo, riuscendo a coinvolgerlo emotivamente attraverso una  grande umanità e con un'interazione partecipativa, sino a renderlo parte attiva nelle  loro rappresentazioni.

Averli avuti nel mio programma ha onorato me e tutto lo staff di Canale Cultura che proprio pochi giorni prima aveva documentato attraverso la registrazione audio/video i primi due parlamenti di Angelo Beolco detto il "Ruzante", intitolati rispettivamente “Il Reduce” e “Bilora”, rappresentati all’interno dell’Auditorium di Ausonia e scritti nel 1529 e 1530 e ai quali con grande onore e partecipazione emotiva ho prestato la mia figura per una piccola parte.

Avremo nelle prossime puntate altri ospiti in altre discipline artistiche ma la presenza di Nino e Alberto, ci ha permesso di aprire un nuovo capitolo nella storia di Canale Cultura Multimedia Art Projects fatto di umanità, passione e amore.

sabato 21 ottobre 2023

Il "Ruzante" all'Auditorium di Ausonia

Non capita certo tutti i giorni di avere la possibilità di filmare per intero una rappresentazione teatrale, sia nelle fasi di preparazione che in quelle definitive con il pubblico presente. Ebbene, "Canale Cultura Multimedia Art Projects" di cui faccio parte, ha provveduto a fare questo proprio lo scorso 14 ottobre 2023, nella splendida cornice dell’Auditorium “Santa Maria a Castello” di Ausonia, piccolo borgo in provincia di Frosinone.

Tutto nasce dalla volontà di Nino Fausti, poeta pluripremiato, apprezzato critico letterario, saggista e soprattutto grande interprete del teatro classico e non solo antico, il quale ha voluto affidare alla nostra associazione culturale, il compito di documentare attraverso la registrazione audio/video i primi due parlamenti di Angelo Beolco, drammaturgo veneto detto il “Ruzante” per via delle numerose  interpretazioni proprio del suo personaggio chiamato Ruzante. 

"Il Reduce" e "Bilora", questi i titoli delle opere scritte rispettivamente nel  1529 e nel 1530, che sono state sapientemente tradotte dal suo “compare” - e non solo di recitazione - Alberto Ticconi, regista cinematografico e televisivo, apprezzato pittore, musicista e compositore, e anch'egli con una lunga lista di rappresentazioni teatrali  alle spalle. 

Entrambi i testi rigorosamente scritti in dialetto Pavano, proprio a cura di Alberto, sono stati recuperati e riproposti in un dialetto misto riconducibile, per nascita, allo stanziamento di popoli nomadi nell'area a sud del Lazio, e provenienti da vari territori dell'Italia centrale. E tale adattamento,  ha donato alle opere un gusto dal sapore tipicamente contadino e  semplice, ma dal forte impatto emotivo.  

Devo ammettere, di aver vissuto un’esperienza straordinaria e irripetibile! Abituato ad assistere a spettacoli teatrali dalla parte opposta rispetto al palcoscenico, vale a dire tra il pubblico e davanti a una rappresentazione già confezionata e messa in scena quale risultato finale, non posso nascondere di aver vissuto emozioni intense nell'aver partecipato attivamente a quanto accade dietro le quinte; nell'aver constatato quanto sacrificio esiste, anche nel proporre nella giusta maniera una semplice battuta e a quanta fatica viene spesa nel trovare il giusto equilibrio tra copione, interpretazione e soprattutto tra attori rispettando tempi, modi e fedeltà di rappresentazione. 

Soprattutto, e lo dico con orgoglio, mi ha molto appagato partecipare materialmente come attore - veste assolutamente inconsueta nella mia attività artistica - in una delle scene. Occasione naturalmente colta al volo e che mi ha gratificato immensamente poiché realizzatasi condividendo il palco con due grandi rappresentanti del teatro.

Nino Fausti e Alberto Ticconi hanno tra di loro un'intesa straordinaria e sono dei veri e propri maestri da studiare, osservare ed emulare da parte di coloro che vogliono iniziare a recitare. È sufficiente uno sguardo, un’espressione, un colpo d’occhio e tutto magicamente si realizza. 

Insieme sui vari palcoscenici d’Italia da quasi trent'anni, hanno mostrato una freschezza interpretativa e soprattutto mentale, nel dare vita a uno spettacolo durato  più di un’ora senza alcuna interruzione, senza neanche una breve pausa per poter riprendere fiato.

Ma quello che in questa nota mi piace evidenziare non si riferisce solo alla maestria, alla professionalità, alla bravura e al talento che alberga in Nino e Alberto,  doti fortemente  ricercate negli ambienti del teatro, ma a quanto hanno saputo trasmettere a coloro che hanno avuto la fortuna - come me - di filmarli, di stare loro vicino, di condividere scena, certezze e amore nel dare sfogo alla propria passione sopra un palco ove i personaggi erano vari ma dove solo due attori hanno loro dato vita.

Non è facile che tutto ciò possa passare inosservato a chi come me è invaso da ipersensibilità verso ogni elemento del mondo e Nino e Alberto, a quelli come noi, hanno fatto un regalo enorme: quello di strapparci alla realtà per depositarci gradualmente sotto un’aura di pace e di serenità  ove poter respirare la poesia che vive nel mondo del teatro.

Grazie Nino Fausti e grazie Alberto Ticconi, per aver narrato l’essenza del teatro e per lo sforzo adoperato per il semplice piacere di onorare una passione, quella di stupire e di incantare.

sabato 2 settembre 2023

"Tu e il tuo alunno": analisi nei confronti della scuola contemporanea.

È fresca di stampa la pubblicazione di un nuovo lavoro letterario messo a punto da Maria Teresa De Donato e Horst Költze, nel quale vengono affrontati e sviscerati senza mezzi termini, aspetti variegati della scuola e dell’istruzione; in maniera totalmente oggettiva e priva di interessi di parte. Come sempre, la preparazione in ambito sociale da parte della dott.ssa De donato, da sempre sensibile ai problemi che affliggono alcune fasce di popolazione, si avvale di esperienze pregresse per analizzare il vero rapporto esistente tra istituzioni dell’istruzione e alunni, che proprio in esse, devono accrescere e maturare in maniera sana e naturale la propria formazione culturale. Un rapporto il cui benessere dello studente viene tuttavia messo in discussione, a parere degli autori, da una serie di elementi che proprio all’interno del testo vengono analizzati e descritti in maniera più approfondita.

Dal comunicato ufficiale degli autori:

"TU e il tuo alunno - Tutta la verità sulla scuola, o piuttosto L'AGENDA NASCOSTA DELL'ISTRUZIONE.

  • È importante che la scuola aiuti i bambini e i ragazzi a sviluppare la loro creatività per realizzare il loro pieno potenziale?
  • Gli studenti di tutti i livelli non dovrebbero essere felici di andare a scuola per studiare invece di soffrire per le lezioni e ammalarsi con tutta una serie di sintomi?
  • I genitori dei bambini in età scolare dovrebbero essere consapevoli dell’istruzione?
  • Dovrebbero avere voce in capitolo nel concetto educativo, nei principi educativi e negli obiettivi educativi perseguiti con loro?

QUESTE DOMANDE FONDAMENTALI SONO IMPORTANTI PER TUTTI I GENITORI – E NON SOLO!

"Tu e il tuo alunno" espone al pubblico la nuda verità sulla scuola. La dottoressa Maria Teresa De Donato e l'autore didattico Horst Költze hanno scritto un libro sottile ma altamente esplosivo sull'invisibile macchina scolastica. Il premio Nobel Gerry S. Becker della Chicago School of Economics tratta i bambini come “beni di consumo durevoli”. L’OCSE ha trasformato quello che una volta era un rifugio sicuro per le scuole in un’arena per lo scontro internazionale. I bambini in età scolare sono degradati a schiavi dell’apprendimento.

Gli insegnanti devono:

1) programmare gli studenti come robot umanoidi con blocchi di apprendimento standardizzati;

2) classificare gli studenti come “materia prima” con il martello di valutazione in capitale umano.

Gli autori devono:

• rivelare come l'invisibile meccanismo scolastico alieni gli studenti;

• chiedere: PERCHÉ PERMETTETE QUESTO???

• trasmettere una visione educativa per il 21° secolo: 

  • RIMETTERE LA SCUOLA IN PIEDI,
  • AL SERVIZIO DEGLI STUDENTI,
  • NEL LORO NATURALE INTERESSE AD IMPARARE.

Gli autori trasmettono il messaggio educativo per una società sostenibile, libera e democratica nel 21° secolo:

IL BAMBINO È IL CURRICULUM!

"Tu e il tuo alunno" si colloca nell'ampio orizzonte intellettuale-storico-evolutivo, da Socrate del Nord, il fondatore della filosofia esistenziale Sören Kierkegaard, ad Aristotele, lo studioso universale dell'antichità greca".

. . . e ancora dalla sinossi in quarta di copertina:

“Con questa pubblicazione, guardi dietro le quinte della politica scolastica. In questo scritto, puoi vedere quanto segue:

I Ministri dell'Istruzione hanno trasformato la scuola in una fabbrica di apprendimento per il concorso internazionale sull'istruzione dell'OCSE;

L'OCSE ha deciso di trattare tuo figlio come "materia prima" nella fabbrica dell'apprendimento; 

Nella competizione educativa internazionale, gli insegnanti sono il braccio esteso dell'OCSE. Devono forgiare tuo figlio per l'apprendimento dei prodotti del settore dei test internazionali.

In questo documento imparerai come l'OCSE è riuscita a dominare l'istruzione scolastica dei paesi sovrani con controlli sull'efficienza.

Scoprirai anche come tuo figlio, con il suo innato interesse per l'apprendimento, sia naturale curriculum e come l'educazione sostenibile si realizzi nell'immagine umana della libertà.

Il nono capitolo parla di un'insegnante che ha lasciato il lavoro. Non poteva più sopportare di dover trattare i suoi studenti come schiavi dell'apprendimento, come schiavi dell'apprendimento che devono raggiungere l'obiettivo pianificato con prodotti didattici standardizzati. 

Sotto il tema "ISTRUZIONE E LIBERTÀ", il settimo capitolo apre un orizzonte intellettuale che si estende da Socrate del Nord, il filosofo esistenzialista Sören Kierkegaard, ad Aristotele, l'inglorioso filosofo dell'antichità greca da un punto di vista femminista".

Per maggiori informazioni su questa o altre pubblicazioni degli autori visitate i rispettivi profili:

https://www.amazon.com/Maria-Teresa-De-Donato-…/e/B019G68L8Q

https://www.amazon.com/stores/Horst-K%C3%B6ltze/author/B00455DZDU?

oppure contattateli ai seguenti indirizzi email:

Horst Költze: horst.koeltze@gmx.de (in tedesco)

Maria Teresa De Donato: holistic.coaching.dedonato@gmail.com

 

lunedì 7 agosto 2023

Poeta e lettori: l'unione che vince!

Raccontare le proprie storie e coinvolgere totalmente coloro che hanno voglia di ascoltare, credo sia l’operazione più intrigante e allo stesso tempo più appagante per uno scrittore. L’amore per i libri, per la scrittura e per la lettura cerca e vuole la sintonia tra chi ha qualcosa da dire e chi vuole sapere e conoscere ciò che ruota intorno alla propria esistenza. E questo matrimonio di intenti, muove sicuramente verso lidi dove maturazione ed esperienza si ritrovano; dove desiderio di conoscenza e condivisione di arti stringono un patto di fedeltà.

La magia di questo incontro si è palesata spontaneamente nella fresca e ventilata serata di ieri 6 agosto 2023, nella centralissima Piazza Europa a Sperlonga, gremitissima in questo periodo dell’anno,  grazie al “Little Bar Culture Music Club” di Rocco Giovannangelo, instancabile voce che si è fatta conoscere a colpi di eventi letterari, culturali, artistici e musicali messi a disposizione della collettività con appassionato impegno e capacità organizzativa. Di concerto con la libreria “Il Pavone” di Fondi, e nell’ambito delle manifestazioni culturali inserite nel fitto calendario del Little Bar, ho potuto parlare della mia raccolta poetica “Di luoghi e di sensi”, edita da Pav edizioni e recante la prefazione dello stimato poeta Leone D’Ambrosio, sperlongano e figura di assoluto spessore nell’ambito del panorama letterario italiano, e non solo. 

Sfidando il vento divenuto appena sopportabile e la fresca inconsueta temperatura in questo scorcio d’agosto, ho potuto godere altresì  della presenza di Federica Sanguigni al mio fianco, collega d’arte preparata e competente la quale mi ha accompagnato in questo viaggio esplorativo non solo dentro la raccolta in presentazione, ma all’interno del mondo poetico, allo scopo di scoprirne sfumature, virtù e peculiarità, sia  a livello sociale, che come collante tra modernità e tradizione letteraria.

La serata ha naturalmente soddisfatto ogni aspettativa di presenza, di interesse e di partecipazione attiva da parte dei numerosi presenti. Tuttavia, è doveroso riconoscere che iniziative a favore della cultura e delle arti in generale, come quelle organizzate dal Little Bar e dalla libreria Il Pavone, dovrebbero godere di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali, non solo per l’importanza pedagogica fine a se stessa  che in primis rivestono, ma per come tali interventi, si tramutino naturalmente in una maggiore presenza turistica e in una opportunità per elevare più di quanto non lo sia, la notorietà di questa magnifica località balneare non trascurando, tra le alte cose, un naturale e conseguente introito economico a favore degli esercizi commerciali presenti.  

Ringrazio pertanto, Il "Little Bar – Culture Music Club" per l’impeccabile organizzazione dell’evento letterario, la libreria “Il Pavone” di Fondi nella persona di Marianna Coscione e Federica Sanguigni, per la grande passione da loro mostrata nel promuovere ciò in cui fermamente credono, e che solo una grande e forte volontà di condivisione può mettere in moto. Auspico infine, e non solo a livello locale, che in un prossimo futuro, vengano meglio valutate talune proposte che, benché poco considerate sotto il profilo pratico, economico e commerciale, tendono comunque ad elevare, e non poco, il livello di sensibilizzazione verso la cultura della lettura e dei libri.

martedì 4 luglio 2023

Latina: due autori due linguaggi poetici

A partire dalle ore 18,00, presso lo “Spazio Culturale di via Cattaneo ” a Latina il prossimo giovedì 6 luglio si terrà la presentazione di due libri nell’ambito dell’incontro “Linguaggi … di poesia”.

Organizzato dalla giornalista Cora Craus redattrice presso Esseredonna Magazine si svolgerà nella giornata del 6 luglio 2023, dalle ore 18,00 presso lo Spazio Culturale via Cattaneo 4 a Latina, l’evento letterario che vedrà la partecipazione di due autori per la presentazione delle loro ultime opere poetiche.  Agli appassionati di lettura e soprattutto di poesia, saranno presentati “Di Luoghi e di Sensi” (Pav Edizioni) di Vinicio Salvatore Di Crescenzo e “Simo próvéle e ómbra, e squizzo de luce - nella lingua degli avi ” (Ed. Atlatide)  di Pietro Vitelli (tradotto in italiano:” Siamo polvere ed ombra. Uno schizzo di luce”). 

Presenza di spicco nell’ambito della manifestazione sarà quella di Leone D’Ambrosio, figura di spessore nell’ambito della poesia italiana contemporanea che ha curato la  prefazione di “Di luoghi e di sensi” nonché espresso una riflessione sulla poesia dialettale, caratteristica che delinea l’opera di Pietro Vitelli.

L’incontro, che sarà moderato da Cora Craus,  raffinata e competente figura in ambito poetico e non solo, intende essere sorta di dialogo tra relatori, autori e pubblico, non soltanto squisitamente osservato dal punto di vista letterario, ma incentrato anche sul ruolo che tale espressione letteraria riveste in seno alla società attuale. Da tale contesto, non saranno trascurate eventuali note di stimolazione che dovessero emergere, sicuramente utili, a inquadrare il tema sotto varie prospettive e/o angolazioni oggettive. 

L'evento sarà anche un’occasione per poter esprimere considerazioni su quanto questa forma espressiva nobile e ricercata, sia performante nella stimolazione di un'intima riflessione e di come sappia provocare emozioni attraverso un linguaggio formato da  semplici versi, ma costruiti e assemblati con arte e ricercatezza per mezzo della parola.

Ogni componimento poetico racconta fatti, circostanze e situazioni che ciascun lettore può ritrovare spesso nella propria vita e che potrà interpretere secondo la propria sensibile visione. E  questi eventi, sono narrati dall’autore con il puro intento di creare un filo emotivo di collegamento col lettore, che per quell’attimo, condivide gli stessi sentimenti.  

La poesia, come dolce equilibrio della mente, come sostanza che si veste di piacere e rifugio infine, per l’anima che cerca riflessione.

Appuntamento quindi a giovedi 6 luglio, alle ore 18,00 presso lo "Spazio Culturale" via Cattaneo  a Latina".

#poesia #viniciosalvatoredicrescenzo #pietrovitelli #diluoghiedisensi #pavedizioni #coracraus #leonedambrosio #spazioculturale #eventilatina #leggere #lettura #libri

domenica 2 luglio 2023

"Letture al parco" - Presentazione "Di luoghi e di sensi"

Esprimersi in poesia ha sempre rappresentato un nobile modo per raccontare stati d’animo e percezioni che hanno saputo scuotere i propri sentimenti e quindi provocare un’emozione.  Si inizia spesso da ragazzi, quando segretamente vengono scritti e conservati i propri pensieri, spesso inerenti a relazione sociale e contatti umani, ma relativi anche a fatti e accadimenti che in qualche misura hanno toccato la sensibilità personale provocandole un sussulto bisognevole di non essere scordato. 

Tutto questo è semplicemente dettato dalla volontà di fissare un momento della propria vita, laddove emerga una necessità irripetibile: non perderlo. Sì, proprio così, il motivo principale è quello di poter conservare quell’attimo fuggente imprigionandolo per sempre nei ricordi. Ed è quello che la poesia esattamente fa, perché oltre a descrivere fatti e circostanze attraverso un linguaggio esclusivo e forbito, permette che quel “fotogramma” di vita rimanga vivo e ripetibile. 

Spesso questo sfogo, che come dicevamo si palesa soprattutto durante l’età adolescenziale non trova soluzione di continuità nel tempo sfumando così lentamente. Altrettanto spesso tuttavia, e aggiungo anche fortunatamente, quando la passione possiede una capacità performante nell’opporsi a una dissoluzione spontanea e naturale resiste e si rafforza, sino a rappresentare una irrinunciabile necessità: quella della condivisione. 

La mia ottava raccolta poetica “Di luoghi e di sensi” (Pav Edizioni), rappresenta un continuum che parte dai primi pensieri dell’infanzia e continua fino al mondo che oggi ci ospita e che continua a rivelarci ogni giorno i suoi segreti. “Di luoghi e di sensi” ostenta con orgoglio, frammenti della mia terra.  Ed è proprio in questa terra, quella fondana,  che lunedì 10 luglio p.v. lo farò parlare. Presso il monumento naturale “Mola della Corte” - Settecannelle Capodacqua, dopo una visita in questa splendida area verde nel comune di Fondi con le Guide Ambientali Escursionistiche del calibro di Giancarlo Pagliaroli e Andrea Patriarca prevista alle 19,30, ci sposteremo nell’area adibita alla presentazione della raccolta poetica alle successive 20.30, dove potrò parlare  del libro e leggere alcuni componimenti. 

Mi accompagnerà in questo viaggio dentro la poesia la bella e brava Federica Sanguigni, poetessa che nasce dalle mie stesse radici e che ringrazio di cuore, con cui condivido espressione poetica e sensazioni originarie del nostro territorio condiviso.


Un infinito ringraziamento  è rivolto anche alle associazioni “Quadrato” e “Fare verde” entrambe di Fondi, organizzatrici dell’evento patrocinato dal Parco Naturale dei Monti Aurunci, denominato “Letture al parco”, una rassegna culturale che sposa nella circostanza natura e letteratura in un magico connubio ricco di atmosfere uniche e suggestive.

Appuntamento quindi a lunedì 10 luglio 2023 per la prima di sette tappe così programmate:

  • 19,30 visita guidata al Parco Mola della Corte:
  • 20,30 presentazione di un libro.

lunedì 12 giugno 2023

"Ti presento i miei". Tra famiglia e molto altro!

Parte sabato 17 giugno 2023,  la prossima mostra d'arte dal titolo "Ti presento i miei", la cui inaugurazione è in programma dalle ore 17,30, presso l'Art Saloon di Piazza Domenico Sabatini 18, ad Ariccia (RM).

martedì 2 maggio 2023

I Tempi moderni filtrati dall'arte

Dalle ore 17,00 di sabato 6 Maggio, la Galleria Art Saloon di Ariccia, sita in Piazza Domenico Sabatini 18, riapre i battenti per un nuovo entusiasmante viaggio dentro l'arte. All'interno delle sale si terrà infatti una nuova ed interessante mostra dedicata alla  società del nostro tempo dal titolo «Tempi Moderni».

I vari artisti partecipanti e provienienti dall'intera penisola, sono  chiamati a interpretare, attraverso l'espressione artistica a loro più congeniale,  il rapporto intrattenuto con il mondo contemporaneo. Un legame vissuto a volte con uno sguardo ansioso, stato che traspare chiaramente dalle opere di Carlotta Dell'Arte, o della giovanissima Beatrice Marzioni, oppure velatamente nostalgico, come si vede in quelle proposte da Angelina Silvestre e Barbara Todini. Opere queste, che saranno fruibili, assieme a tante altre, all'interno dell'esposizione.

Osservazioni profonde e spontanee misurate attraverso l'estro e la fantasia espressa nelle loro creazioni e sul modo personale di intendere la società attuale, la quale,  sicuramente non è vista soltanto come un'entità astratta e distante, ma piuttosto, anche come mero raccordo tra le proprie aspettative e i rimandi spesso deludenti che la contemporaneità a volte ci riserva.

All'interno dell'interessante mostra inoltre,  vi sarà anche uno spazio dedicato alla prima presentazione della nuovissima raccolta poetica «Di luoghi e di sensi», ottava pubblicazione edita da pav Edizioni, dell'autore Vinicio Salvatore Di Crescenzo, poeta e pittore d'arte il quale, nella circostanza, sarà coadiuvato dalla gallerista Alessandra Altieri.

Appuntamento quindi alle ore 17,00 di sabato 6 maggio 2023.

INGRESSO LIBERO

Mostra Collettiva d'Arte «Tempi Moderni» dal 6 al 20 Maggio

Galleria Art Saloon, Piazza Domenico Sabatini 18, Ariccia (RM)

Orari: da martedi a sabato 10-13 \ 16-19:30 chiuso domenica e lunedi

martedì 25 aprile 2023

Fotogrammi, rifugi e passioni nei luoghi della poesia

  «Di luoghi e di sensi»

(Pav Edizioni 2023)

Tutto ciò che accade durante il ciclo di una vita rischia di scivolare via dalla memoria dacché, nel suo viaggio lungo il tempo, essa conserva solo ciò che riesce a penetrare il primo strato dell’indifferenza. Capita però, che taluni fatti, posseggano un’intensità emotiva e una forza propria, capaci di sorprendere la quiete che dimora dentro la coscienza stimolandone un sussulto. Così, proprio come un lampo, questi eventi producono una scossa e quell’istante è trasformato in un focale appunto che sospende per un attimo il torpore del consueto. «Fotogrammi» insomma! Tutti raccolti nell’archivio dei ricordi come fatti salienti, quelli cioè, che più di altri hanno penetrato radici forti dentro la memoria.

Tuttavia, perché questo processo abbia inizio e si sviluppi, c’è bisogno di una serie di elementi necessari a favorire la loro evoluzione e il successivo assestamento conclusivo, primo tra tutti, l’istituzione di una totale evasione spirituale. Un momento d’esistenza insomma, che emancipa verso «Luoghi» ove è più facile gestire e dare voce ai propri sentimenti. Luoghi a volte frutto della fantasia, ma in qualche misura collegati anche a reminiscenze antiche.  Luoghi spesso virtuali oppure materiali, che si realizzano nell’incarnare oasi epurate; stanze asettiche della sfera emozionale immunizzate dai «contaminati» impulsi della quotidianità.

Luoghi, che mutano in «Rifugi» per processo evolutivo, nel momento in cui sono raggiunti e conquistati, assumendo in questo modo il valore assoluto di una libertà della mente e del pensiero all’interno della quale, non vi sono distrazioni né influenze, e dove un’agognata esclusione spirituale è la sola energia che mette in moto un senso di liberazione in un contesto in cui la confessione si impadronisce del pensiero, addivenendo alla concordia che finalmente si ritrova.


E cosa sarebbe tutto questo senza il fondamentale apporto di un maturo sentimento? Senza quelle «Passioni» all’interno delle quali tutto vive e si rinnova, si realizza e concretizza? Quelle passioni che si susseguono nel tempo scandendo l’avvicendarsi di stagioni rigogliose o incanutite; esuberanti, o strette nella morsa dello scoramento, offrendo la variabile del tempo che trascorre e che le plasma. Passioni ardenti! Come sono quelle degli amori: così impetuosi e prepotenti quando arrivano a riempire di piacevole follia ogni nuovo giorno; così colmi di dolore, quando recisi ancorché colmi di piacevole tormento saranno spasmo e contrazione per i sentimenti.

In «Di luoghi e di sensi», Fotogrammi, Rifugi e Passioni, sono stretti in un tiepido abbraccio per mezzo di un’invisibile trama che tesse, nella loro coesistenza, il duplice valore dello spirito e del materiale. 

lunedì 10 aprile 2023

Le esperienze di guerra nella poesia di Giuseppe Ungaretti

Video poesia «In dormiveglia» visionabile qui!

Quest’opera presenta due distinte prospettive di ambientazione: da una parte il presente, dove è descritto un susseguirsi di immagini scandito dai colpi di fucile; dall’altra, viene messa in risalto la similitudine a un momento passato e ben rievocato da ciò che il poeta si trova davanti, con l’eco degli spari distribuiti al suo interno e che richiama a sé, nei ricordi, la sua Alessandria D’Egitto.

Il mescolare dei tempi riemerge in altre circostanze all’interno del «Porto Sepolto» (la raccolta di poesie scritte durante la prima guerra mondiale e alla quale Ungaretti partecipò attivamente), quasi a voler attenuare la gravità di ciò che nel presente accade, con la pace incarnata da un ricordo della sua giovinezza passata.

Poesie quali il Porto sepolto, Fiumi, C’era una volta e Sono una creatura, sono ciò che anticipa e consolida Immagini di guerra, in termini di convivenza di presente e passato all’interno del testo, e a cui lo stesso Ungaretti darà poi il nome di «In dormiveglia», contestualizzandone il contenuto al momento descritto e rendendolo ancor più incisivo nell’opporre un netto contrasto tra la fase violenta, quella che apre lo scritto, e quell’attimo lieve che segue, rappresentato dal suo trascorso passato.

Le similitudini espresse, nel pensiero del poeta, sono realizzate dalla presenza di analogie chiare tra il rincorrersi dei colpi di fucile e il martellare continuo di un gruppo di operai che come egli stesso affermò, erano degli scalpellini pugliesi assunti dal Municipio d’Alessandria, allo scopo di lastricare con pietre di lava le strade della città e che cita nella poesia chiamandoli «nugolo di scalpellini» .

Immagini di guerra si apre con il verbo transitivo «Assisto» non a caso. Ciò è dovuto al fatto che Ungaretti, nell’ottobre del 1915 fu aggregato all’Ospedale militare di Biella come infermiere. Dato questo, che si evince da una corrispondenza inviata a Papini e Prezzolini . Facile quindi individuare un’azione che percepiva come propria, che aveva accolto e attuato non solo nell’ambito medico, ma anche nei confronti di quella notte «violentata» dagli spari.

Dal punto di vista fonico, lo studio e la ricerca delle parole, muove e delinea armonie nella lettura attraverso l’utilizzo di accostamenti ragionati e collaudati in un continuo e coerente svolgersi del testo.

I concetti sono ravvisabili attraverso metafore, riferite per contenuti alla semplicità di un linguaggio quotidiano: i colpi di fucile che crivellano l’aria, formano una chiara analogia con la «trina» (il merletto) che abbellisce le stoffe oppure, come quegli uomini dentro le loro trincee somiglino a «lumache nel loro guscio».

Il «dormiveglia» che chiude il breve testo, altro non è che quella fase che confonde lo spazio con il tempo; che sfuma i contorni tra realtà e sogno ed in cui Ungaretti ritrova il sapore dei suoi ricordi antichi.

Video poesia «In dormiveglia» visionabile qui!

giovedì 6 aprile 2023

Giovanni Pascoli e il suo «Gelsomino notturno»

Video poesia «Il gelsomino notturno» visionabile qui!

Può capitare che un evento importante quale può essere un matrimonio di un conoscente o di un amico, possa diventare motivo di malinconica tristezza. Forse proprio questo accade a Giovanni Pascoli nel suo componimento «Il gelsomino notturno». 

Egli, nella sua sensibile intimità, s’accorge che tale fatto incarna un disagio interiore, un momento di latente scoramento che lo coglie impreparato e che si manifesta in tutta la sua crudezza in relazione alla sua natura e al proprio sentimento. 

Con questa malinconica poesia, pubblicata per la prima volta nel luglio del 1901, il poeta scrive della prima notte di nozze del suo amico Gabriele Briganti, e attraverso figure simboliche, narra quello che vede, che sente e che percepisce. 

Tra i fiori notturni, l’odore del fieno e il vento che trasporta elementi e sensazioni, e sotto le stelle, le sue riflessioni sono tormento e sconfitta, ma anche occasione nello scoprirsi uomo di forti passioni.

Video poesia «Il gelsomino notturno» visionabile qui!


domenica 26 marzo 2023

Wislawa Szymborska e la sua unicità provata

Videopoesia «Nulla due volte» visionabile qui!

Cosa ci vuole raccontare Wislava Szymborska con questa «Nulla due volte»? Entrando nel concetto esposto, e descritto a più riprese all’interno del componimento attraverso tratti del nostro vivere quotidiano, ci si rende subito conto di quanto le parole della poetessa polacca siano così veritiere e solenni allo stesso tempo. 

Una poesia che sospinge ogni fruitore dei suoi scritti alla riflessione; a pensare a quanto il mondo che ci circonda, sia pieno di prime ed uniche volte e a come queste formino episodi che non verranno mai bissati, neppure nella più fedele delle ciclicità nel tempo. 

Non c’è giorno che ritorni / non due notti uguali uguali / né due baci somiglianti / né due sguardi tali e quali. La consapevolezza che non solo lo stesso elemento non potrà ripetersi come e quale copia esatta e inconfutabile del primo, ma che tutto corre e fugge via: come il tempo, l’ora che può crear tormento o rassegnazione, ma che poi, diverrà bellezza quando sarà passata e consumata. 

La Szymborska chiude la sua riflessione, con il consolidato esempio che calza da sempre il concetto della somiglianza: le due gocce d’acqua. Nella tradizione reputate identiche entità e che la poetessa, efficacemente contraddice per scoprirle assai diverse nella loro convinta somiglianza. 

Come sempre, e anche in questo caso,  la poesia scava dentro i fatti cercando di estrarne la radice del pensiero originario per studiarli, per analizzare se pure quel che è reputato una certezza possa offrire una visione opposta e distante dall'interpretazione popolare. Nascono così le conclusioni nuove, quelle nuove prospettive che permettono di separare il dato certo dalla supposizione, dando così vita a una capacità di analisi interiore nei confronti del pensiero, spesso ingabbiato e recluso nel consueto che non muta. 

E questo la scrittrice fa! Col suo componimento, dà sfogo alla propria interpretazione nei riguardi dei  misteri che l'intelletto umano affronta ed analizza.

Videopoesia «Nulla due volte» visionabile qui!

giovedì 23 marzo 2023

Raccontare storie tra realtà e fantasia? Si può con Noemi Izzo

Intervista visionabile qui!


In questo nuovo spazio denominato «Le Interviste di Vinicio», e che ho dedicato essenzialmente a chi ha qualcosa da proporre, frutto della propria arte e delle proprie passioni da essa derivate, ho incontrato Noemi Izzo, esuberante, prolifica e simpaticissima, oltre che brava, scrittrice Romana. 

Noemi, parrucchiera dalla fantasia illimitata, ormai da qualche anno, ancorché abbia partecipato anche ad antologie con racconti brevi, si è dedicata alla scrittura di storie appartenenti al genere «Fantasy» ormai da qualche tempo, dando luogo a una serie di trame particolarmente fantasiose e ricche di colpi di scena. Un settore della narrativa - quello del Fantasy, in netta crescita e che richiama a sé un sempre maggior numero di appassionati lettori, soprattutto  giovanissimi. 

Durante la piacevolissima conversazione, la scrittrice ha avuto modo di parlare, tra le altre cose, soprattutto del suo ultimo lavoro: una trilogia intitolata «Shanter», i cui due primi volumi, che recano rtispettivamrnte i titoli «L’altra parte dell’oscurità» e «I quattro regni», sono già stati pubblicati, mentre il terzo ed ultimo volume, sarà di prossima imminente uscita. 

Molte sono state le tematiche affrontate nel corso dell’intervista. Argomenti, che sicuramente rivestono particolare interesse ed importanza, non solo per chi si accinge ad iniziare a pubblicare, ma anche per i molti che possiedono già una buona esperienza nel mondo dell’editoria. 

Insomma, non vi dico altro, ma vi invito a seguire l’intervista integrale sul canale YouTube «VinicioSalvatore Di Crescenzo Autore», ricordandovi che per rimanere aggiornati sugli appuntamenti successivi, sui prossimi ospiti, nonché sul mondo della poesia e delle arti in generale, basterà iscriversi al canale.

Buona visione con Noemi Izzo e soprattutto con «Shanter».

Intervista visionabile qui!

lunedì 20 marzo 2023

Le "Donne da non perdere" in mostra ad Ariccia

Tutto pronto presso la galleria «Art Saloon» di Ariccia per l’inaugurazione della mostra collettiva dal titolo «Donne da non perdere», prevista il prossimo 25 marzo dalle ore 16,00.

Saranno più di cento le opere che verranno esposte presso la galleria «Art Saloon: frames art & design», situata in Piazza D. Sabatini 18 ad Ariccia (RM), nel centro della graziosa cittadina dei castelli.

La collettiva, visitabile fino al giorno 8 aprile 2023, si propone di approfondire le complesse dinamiche dei rapporti dei nostri artisti con le donne della loro vita.

Un viaggio individuale nei ricordi, attraverso il quale estrarre sensazioni, sentimenti,  desideri e fratture, di artisti che sono riusciti a catturare, rendendole materiali opere, le loro emozioni più profonde e a permettere che le stesse fossero così fruibili agli occhi degli appassionati d’arte.

L’evento d’apertura, che si estenderà lungo tutto il pomeriggio, vedrà tra le altre cose, la mia presenza e, nella circostanza, esporrò personali sensazioni inerenti al tema prescelto e alle opere esposte. Il pomeriggio di cultura, oltre alle opere di pertinenza dei vari pittori partecipanti, conterrà anche uno spazio dedicato alla mini personale dell’artista Silvia Grassi

Sempre all’interno della manifestazione, a cura di Alessandra Gilioli, verrà proposto un seminario introduttivo dal titolo: «La donna sciamano e l’archetipo femminile», riunione che si propone di dare delle risposte a quesiti riguardanti le modalità con le quali è cambiata la percezione della donna nei secoli e a come recuperare l’antico archetipo femminile. Sarà poi la stessa Alessandra Gilioli, al termine del seminario, a condurci in un interessante viaggio sciamanico nell’esplorazione del proprio sé.

Non bisognerà mancare quindi a questa interessante mostra collettiva e agli eventi connessi. Tuttavia, coloro che non potranno essere  presenti, potranno visionare la mostra sino alla fine del periodo di programmazione, nei giorni dal martedì al sabato, con orari 10,00/13,00 e dalle 16,00/19,00.

«Galleria Art Saloon: frames art & design», Piazza D. Sabatini 18 Ariccia (RM)

mercoledì 15 marzo 2023

Il «Giorno campestre» raccontato in poesia

Videopoesia «Giorno campestre» visionabile qui.

Il «Giorno campestre», rappresenta per il poeta pontino Libero de Libero, uno spaccato vivo della sua terra. Un susseguirsi di visioni che racchiudono in sé immagini, sapori e sensazioni, che durante la permanenza nella sua Fondi hanno segnato una traccia latente ma permanente; un sentiero lungo il quale il poeta continua a percepire elementi che lo sottraggono al tempo presente, riportandolo invece al tempo dei fiumi, dei saliceti e del canto di uccelli nell’alba. 

Egli sa cosa sia un giorno campestre e lo narra, non omettendo di includere i vari elementi della natura che lo riempiono e che il poeta fa suoi nell'evocarli quasi fossdero sinceri testimoni d'un giorno di verde natura.

L’aria che lo disseta mentre rinfresca le terre sotto gli aranci, i suoi boschi e quegli olmi senz’alba! Così, la sua terra lo avvolge, lo cattura e lo trasporta di nuovo a percorrere con i ricordi e le sensazioni assopite le sue pianure, quelle dove si spalmano lievi i suoi giorni campestri.

Videopoesia «Giorno campestre» visionabile qui.

lunedì 13 marzo 2023

Eugenio Montale e la sua "Felicità raggiunta"

Videopoesia «Felicità raggiunta» visionabile qui!

Quante volte abbiamo sentito parlare della felicità come un qualcosa di effimero o addirittura evanescente e difficilmente raggiugibile? Spesso. E questo accade perché esiste una percezione soggettiva della sua presenza: a volte si si è convinti di averla raggiunta, a volte, sembra di non averla mai individuata. Di sicuro, è un sentimento ambito da ogni essere umano, tanto da essere nominata spesso quando si parla di futuro nella propria vità e/o di una condizione individuale da migliorare. 

Il tema è controverso! Dibattuto spesso e mai con una soluzione univoca, ed anche l'arte se n'è occupata, soprattutto la poesia, tant'è, che Eugenio Montale, uno dei precursori assieme a G. Ungaretti e S. Quasimodo di quell'ermetismo sbocciato dal simbolismo francese di fine 800 inizio 900, ne descrive una sua personalissima visione attraverso la pesia dal titolo: «Felicità raggiunta».

La relativa videopoesia che ho prodotto e che potrete visionare e ascoltare cliccando semplicemente qui, espone con chiarezza, nella prima strofa quanto una felicità sia fragile nel suo costante manitenimento e quanto difficile sia manipolarla,  per impedirne un dissipamento prematuro. Una visione ottimistica questa,  che si infrange nella seconda strofa, laddove il poeta, in una chiara ed esplicita contraddizione afferma che se questa felicità non può essere perseguita quale obiettivo, essa può comunque giungere come naturale terapia, atta a scacciare la tristezza e la malinconia. 

Tuttavia, esprime anche un concetto chiaro e inconfutabile che offre un'appendice al pensiero appena espresso. Egli afferma infatti, che esiste comunque un dolore non redimibile, ed è quello patito da un bambino nel momento in cui il suo pallone corre via. 

Videopoesia «Felicità raggiunta» visionabile qui!