Perché non tutte le città del mondo hanno la stessa fortuna? E perché alcune di queste riescono ad emergere per attrattiva ed efficienza mentre altre vanno incontro a un inesorabile declino? A questi interrogativi e ad altri temi di grande importanza sociale inerenti alla città ha fatto riferimento Francesco Rutelli nel suo nuovo libro "Città vince citta perde" edito da LATERZA Edizioni, e che ha presentato presso la nuova biblioteca “Riccardo Morandi” di Colleferro alla quale ho assistito assieme alla mia troupe “ArtHeraTV”.
All’evento, inserito in un ciclo di incontri letterari promossi dalla biblioteca, erano presenti il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna, l’economista Antonio Rosati e la giornalista del quotidiano “Il Messaggero” Alessia Marani i quali hanno dialogato con l’autore toccando temi di varia natura e importanza nell’economia delle città: sia di quelle di grande entità, sia di quelle di fascia media e sino ad arrivare ai piccoli comuni montani, chiamati in causa su sollecitazione del pubblico presente, formato in gran parte, proprio da amministratori locali, in relazione agli annosi problemi esistenti e riconducibili a scarsità dei servizi, calo demografico e altro.
Durante il dibattito, Rutelli ha parlato di come vi sia bisogno, in particolare nel nostro paese, di strategie atte a ottimizzare la qualità della vita soprattutto nei grossi centri non trascurando l’importanza che l’ambiente, la sostenibilità e la cultura, rivestono in seno a ogni comunità di qualsiasi agglomerato urbano. Nella fattispecie, avere la giusta acutezza nell’osservare la vita delle città del mondo allo scopo di poter cogliere ciò che può essere ritenuto utile e produttivo, evitando nel contempo quanto dimostratosi invece un fallimento.
Un libro ricco di dati e di informazioni che l’autore ha voluto fornire analizzando e interpretando la vita politica, sociale e industriale di un ampio numero di città del mondo non omettendo di cercare di fornire risposte concrete, non ultima, quella relativa alla capacità di rinnovamento dei governi affinché possano essere in grado, con un lavoro assolutamente condiviso, di poter gestire al meglio il controllo delle acque, l’autonomia energetica e non ultimo tra i primari obiettivi, quello di mirare a una concreta sostenibilità, tema quest’ultimo tra quelli cari da sempre Francesco Rutelli.