sabato 24 agosto 2024

L'opera e la poesia di Arturo Onofri

Romano, Arturo Onofri (1885-1928), di cui di seguito riporto una sinteticissima scheda, è stato personaggio irrequieto, sempre alla ricerca di una conoscenza interiore che scavasse dentro la sua personalità alla ricerca di stimoli per la sua creativa mente. 

Precoce come pochi, iniziò a scrivere poesie all’età di 18 anni e pubblicò la sua prima raccolta poetica nel 1907. Soltanto qualche anno più tardi, nel 1912, fonderà la rivista “Lirica” collaborando, nel contempo, con varie riviste italiane tra le quali “La voce”, di Giuseppe Prezzolini, che tanto successo ebbe nonostante avesse smesso le pubblicazioni solamente nel 1916. 

Fu non solo poeta ma anche acuto critico d’arte. I suoi primi approcci alla poesia possono essere accostati per stile e temi a quella di Pascoli e D’Annunzio sebbene, col tempo, dirigerà le sue attenzioni verso il Crepuscolarismo e il Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti in piena esplosione in quel periodo. 

L’elemento spirituale e lo studio della coscienza, saranno gli elementi che sosterranno lo sviluppo e la creazione della sua opera poetica ma anche saggistica, come in “Nuovo Rinascimento come arte dell’io”, pregno di elementi metafisici riferibili alla scienza dello spirito, tanto cara ad Onofri. 

Poco considerato nel suo tempo, fu convinto sostenitore che la parola fosse uno strumento assai potente a disposizione del poeta, attraverso la quale, stabilire connessioni spirituali con l’intero universo.

Un suo toccante componimento, elaborato in video e inserito nel mio canale YouTube è fruibile qui


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