mercoledì 2 ottobre 2019

"Bullismo? Non restare in silenzio". La nuova antologia edita da PAV Edizioni

Sarà presentata a Roma il prossimo 5 ottobre alle ore 1930, presso l’antica stamperia Rubattino l’antologia “Bullismo? Non restare in silenzio”,nata da un’idea della giovane casa editrice “Pav Edizioni” di Roma.
Si terrà a Roma, il prossimo 5 ottobre 2019 dalle ore 19,30 la presentazione del volume dal titolo “Bullismo? Non restare il silenzio”. Il volume è il risultato finale di un concorso indetto dalla PAV Edizioni, giovane casa editrice con Pietro Molinaro alla presidenza, Aurora di Giuseppe e Vincenzo Mazza rispettivamente coordinatrice e direttore editoriale, proprio sul fenomeno del bullismo e contiene 12 racconti a tema, creati da altrettanti autori selezionati attraverso una valutazione dei loro elaborati da parte di un'apposita giuria. Gli autori prescelti, i cui racconti sono stati selezionati per la creazione dell’antologia sono: Roberta Venturini, Annamaria Arvia e Patrizia Macario, vincitrici del concorso e posizionatesi rispettivamente ai primi tre posti. Seguono Maria Bruzzese, Consuelo Consoli,  Franca D’Accriscio, Alessandro Guani, Anna Paola Pascali, Francesca De Angelis, Diana Sinigaglia e infine Emma Allamandri e  Barbara Gabriella Renzi.
Un contributo letterario fuori concorso è stato fornito anche da Vincenzo Mazza e Simonetta Paroletti che hanno voluto arricchire il volume con i rispettivi racconti. Significativa infine anche la presenza di una poesia, che tocca il fenomeno attraverso una diversa forma espressiva  e che il poeta Vinicio Salvatore Di Crescenzo ha messo a disposizione della casa editrice a completamento di una lavoro collettivo dai molteplici significati sociali e culturali.
All'evento, sarà presente il del Dott. Emanuele Capone, psicologo e curatore della prefazione, unitamente ad  Antonella Carpentieri, educatrice e consulente psicogenealogica. Da rimarcare come l’iniziativa di istituire un concorso letterario che tratti un tema spinoso e importante come quello del bullismo nelle sue varie forme sia un gesto assolutamente apprezzabile, soprattutto se finalizzato a focalizzare efficaci soluzioni affinché se ne riducano il numero di casi. Inoltre, tali progetti, si pongono l’obiettivo di sensibilizzare l’attenzione delle istituzioni e degli “addetti ai lavori”, allo scopo di rammentare quanto questo fenomeno, così complesso, ma allo stesso tempo delicato sia cresciuto negli ultimi anni, soprattutto tra i ragazzi compresi nella fascia d’età dagli 11 ai 13 anni. Coinvolgere i nostri ragazzi nella riflessione, ma soprattutto le famiglie a interrogarsi su questo fenomeno con la dovuta attenzione anche attraverso la scrittura, significa agevolare un recupero e una regressione di quegli stati di disagio o di eccessiva esuberanza, che spingono tanti adolescenti ad adottare  condotte di questo tipo. Ben vengano quindi manifestazioni di questo genere, dove la parola d’ordine è riflessione e cultura.

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