lunedì 14 ottobre 2019

Nuovi editori sotto la lente

PAV Edizioni. Le nuove leve dell'Editoria Italiana
Il panorama editoriale italiano sta diventando ormai sempre più vario e procede a grandi passi verso una continua espansione. Si calcola sulla base di indagini statistiche condotte dagli istituti preposti negli ultimi anni, che in Italia vi siano circa 1.500 (dati relativi al 2016) editori di cui l'86% non pubblica più di 50 titoli l'anno. Il 54,8% sono “piccoli editori” e producono circa 10 opere in un anno e il 31,6% sono “medi editori” che producono in un anno tra 11 e 50 opere. Ci sono poi i grandi editori che corrispondono al 13,6% e che pubblicano complessivamente circa il 76,1% dei titoli in circolazione, cioè più di tre quarti dei titoli sul mercato e producono quasi l’86% delle copie stampate. Un’offerta quasi 14 volte superiore a quella dei piccoli editori per titoli proposti e 31 volte maggiore in termini di copie stampate. Dati che ci fanno capire quanto sia marcata e netta la differenza tra le grandi case editrici rispetto a tutti gli altri. L'editore, riveste un ruolo sicuramente importante nella diffusione e nella pubblicazione delle novità letterarie. Infatti, è prima di tutto una figura creativo-culturale che svolge la propria attività a favore della realizzazione di un oggetto fisico finale, il libro appunto,  che possa essere fruibile all'utenza finale costituita dal lettore. L'opera originale viene valutata attraverso l'esame di esperti del settore e se considerata idonea  corretta, impostata graficamente e stampata, pronta per essere immessa sul mercato a disposizione del lettore. Fatta questa semplice e fondamentale premessa, possiamo dire che il  nostro paese, soprattutto negli ultimi anni, ha visto la nascita di numerose case editrici che attraverso una politica di  gestione investimenti, degli incassi e un'oculata ripartizione dei propri bilanci nel rapporto qualità offerta/costi produzione, ha visto migliorare la propria capacità percettiva in termini di autori e di buona considerazione critica. Una delle ultime nate, che risponde in concreto alle queste ultime valutazioni  è PAV Edizioni.
La PAV Edizioni, acronimo di Pietro Molinaro, Aurora Di Giuseppe e Vincenzo Mazza, rispettivamente presidente, coordinatrice e direttore editoriale, "è una giovane casa editrice, per fortuna in continua crescita, il cui successo sta soprattutto nel far incontrare, raggruppare e organizzare gli appassionati della scrittura e, ovviamente, della lettura. Non usufruisce di contributi privati né pubblici. “Semplicemente” si fonda sulla passione che ci spinge a continuare, alimentando la nostra voglia di non mollare mai.

Questo è ciò che si legge sulla pagina iniziale del loro sito ufficiale.
Aurora Di Giuseppe che come citato coordina l'attività della PAV e che ringrazio per la sua disponibilità, ha risposto ad alcune domande allo scopo di argomentare in maniera più dettagliata il complicato meccanismo e le dinamiche che regolano il mondo dell'editoria:

Aurora, sappiamo bene quanto sia difficile emergere in un campo  dove aumentano gli scrittori, sempre più prolifici e numerosi e calano i lettori, catturati da altre forme di intrattenimento esistenti. Quale coraggio muove chi decide di intraprendere una strada come quella di editare in un mercato saturo e difficile e come nasce l'idea di creare la PAV Edizioni?
È la passione che abbiamo, forse si anche una punta di coraggio, perché ovviamente sappiamo tutti che è difficile sopravvivere in questo mondo editoriale, ma è la passione che abbiamo per i libri che muove il tutto. La PAV Edizioni nasce tre anni fa, principalmente perché stanchi degli innumerevoli no dai grandi editori e per gli innumerevoli si da parte di case editrici a pagamento, che distruggevano così le ideologie che avevamo per i nostri libri. Quindi come autori e, come ripeto, per la passione per la scrittura, con Piero Molinaro e Vincenzo Mazza, ci siamo messi in gioco costruendo così una casa editrice non a pagamento lavorando con determinazione per lanciare scrittori esordienti e non. Il tutto, contornato dalla nostra esperienza e professionalità.

Partecipando come autore con una mia poesia alla presentazione dell'antologia "Bullismo? Non restare in silenzio", nell'ambito della vostra prima convention,  ho avuto modo di conoscere molti dei vostri autori in un ambiente disteso e di grande coesione. Tutti mossi da una brillante voglia di collaborazione e sinergia negli intenti allo scopo di creare un unico grande gruppo che somigli più a una famiglia che a un insieme di autori. Quanto paga la creazione di un clima di forte stima e rispetto reciproco in un gruppo come il vostro? e quali posso essere i segreti per  svilupparlo. Nella stessa circostanza tra l'altro, ho potuto notare una elegante struttura dei volumi e una raffinata linea editoriale complessiva,  che dona sicuramente pregio all'oggetto. Elementi questi a mio parere fondamentali, perché il contenuto è sostanziale, ma se si presenta in un certo modo, ha già scardinato l'interesse del lettore. Adottare questo criterio fa parte di una politica di "scuderia" che tende ad differenziarsi dal resto del mercato? 
Case editrici in Italia sono molte, direi migliaia, sono divise secondo me in tre classi, i grandi colossi, che ovviamente usano carta, grafica e impaginazione di un certo livello. Poi ci sono le case editrici a pagamento o con obbligo acquisto copie, che non stanno molto attenti all'aspetto, non ha importanza se vendono al lettore al di fuori dell’autore, hanno già guadagnato e quindi vanno al risparmio. Poi la terza categoria, ma non ultima, sono le case editrici come la nostra, che curano molti aspetti, tra cui la carta, la grafica e soprattutto il contenuto, ovviamente noi ci teniamo, che l’autore e il lettore quando prendono in mano un nostro libro riconoscano la qualità. Questo è il primo ingrediente che fa avvicinare a noi l’autore, non solo come scrittore a editore, ma soprattutto riconoscendo il nostro voler crescere, quindi di conseguenza si unisce a noi supportando con il suo tempo le nostre iniziative. Poi ho creato dei gruppi dove loro si confrontano.  Creano situazioni e iniziative. Mi capita a volte di chiedere loro aiuto  per alcune presentazioni alle quali non posso essere presente e loro si sentono inseriti del tutto nella nostra piccola realtà. Questo è perché se si crea sinergia si esce sicuramente vincenti.

Pensi che per una giovane casa editrice coma la vostra la distribuzione e la partecipazione alle fiere sia importante per aspirare a collocarsi in un segmento sempre più alto del panorama editoriale?
Sicuramente per quanto riguarda la distribuzione direi proprio di si, una casa editrice senza distributore non ha lunga vita, già così a volte ci sono degli scherzetti che molti store ti fanno solo perché siamo ancora piccole realtà, se non c’è distribuzione non ti prendono proprio in considerazione. Per le  fiere invece dico che non sono essenziali, Almeno non quelle grandi, come Torino, Roma o Francoforte.  Li sono gli editori che fanno vetrina per prendere autori, specialmente le case editrici a pagamento. Solo loro possono permettersi prezzi così elevati per poter partecipare. Ma le piccole fiere, specialmente quelle create appositamente per far avvicinare il lettore all’autore, quelle si, vale la pena impegnarsi ad andare.

Un po' ovunque nell'ambito di discussioni a tema, viene affrontato l'argomento case editrici a pagamento. Come PAV edizioni, rimarcate spesso il concetto di appartenenza alle case editrici non a pagamento. Naturale pensare che quando non si riceve un introito in denaro per pubblicare, la selezione  debba essere accurata e rigorosa perché comunque, pur sempre di un investimento sull'opera e sull'autore si tratta. Trovi che questa sia una buona soluzione per la giusta valorizzazione delle opere che sono sottoposte a valutazione e che poi andranno a essere pubblicate? 
Noi della PAV facciamo selezione, leggiamo tutti i libri che arrivano in redazione, ma in primis quello che guardiamo è l’emozione che il testo ci trasmette, non siamo molto critici sulla scrittura, quest’ultima si può perfezionare, la grammatica si corregge, i refusi si tolgono. È per questo che esistono i correttori di bozze all’interno delle case editrice. Molti grandi scrittori, una volta buttate giù le proprie idee hanno avuto poi necessità di editor che hanno poi prodotto un capolavoro. Ma se l’emozione non c’è non si può perfezionare. Io dico sempre che il lettore vuole emozionarsi e appassionarsi dietro le pagine di un libro, un poeta o uno scrittore invece va alla ricerca di errori quando legge un libro, così è libero di criticare. Ovviamente tutto questo fa si che l’investimento su un autore sia molto elevato, ma poi ci ricompensano i complimenti dei lettori e degli autori stessi.

Insomma, la PAV Edizioni ha tutta l'intenzione di crescere e farsi largo attraverso  non solo opere di qualità ben valutate e selezionate, ma anche e soprattutto perché ha creato e riesce a gestire un entusiasmo comune che coinvolge ogni componente: dagli autori agli addetti ai lavori.




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