La poesia di "Triticum"
(Contrappunti leggeri e condivise armonie tra le spighe di grano e le ardite passioni)
Chi scrive poesia sa bene dove andare a cercare l’ambiente adeguato affinché i propri pensieri possano acquisire un’anima e un corpo. Di solito, ci si rifugia dove non vi sono distrazioni, né tracce di vita reale, oppure, dove esista la certezza che qualche elemento a noi caro, possa vellicare le sensibili corde del cuore e stimolarle a parlare. Ma perché tutto questo?
La mia campagna, quella della mia terra pontina, è ricca di questi elementi: è una della cose che adoro di più, assieme al mio mare che ho sempre nel cuore e al quale dedico i versi più forti. Una campagna dicevo, che soprattutto d’estate diventa energia dai colori più intensi, colma di sole, di odori e di fresche serate. E proprio passeggiando lungo i sentieri in un torrido pomeriggio estivo, mi ritrovai davanti una distesa dorata. Filari di spighe che il vento faceva ondeggiare e che dalla mia prospettiva sembravano un oceano d'oro lucente e fluttuante.
Per questa mia sesta raccolta ringrazio PAV edizioni che ne ha curato la pubblicazione “sfornando”, dai suoi laboratori, un elegante e raffinato volume, nonché la giornalista in RAI Carla Cucchiarelli che ne ha curato invece la prefazione.
"Triticum" (PAV Edizioni 2020) può essere acquistato qui.
ISBN: 9788831307802. Collana: "Aonia".
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