La liberazione della peste avvenne in una cappellina fuori le mura di Piglio, dove successivamente è sorto il Santuario Mariano come ringraziamento per la “salvezza del popolo pigliese”.
Leggenda o storia la bella e sacra statua lignea verrà solennemente portata in trionfo per tutte le vie del centro storico dal parroco don Raffaele Tarice insieme alle tre confraternite locali, alle autorità civili, militari e religiose, alla banda città di Piglio, partendo dalla Collegiata Santa Maria Assunta per far ritorno al Santuario a Lei dedicato giovedì mattina 30 ottobre 2025 dopo la celebrazione della Santa Messa.
Il 30 ottobre, inoltre, è una data nella quale si ricordano ben due gemellaggi religiosi:
quello del 1982 quando una delegazione polacca sfilò processionalmente con il quadro della Madonna di Jasnagora regina della Polonia insieme alla statua della Madonna delle Rose;
l’altro del 2016 quando furono le donne di Nettuno in costume a sfilare con l’immagine della Madonna delle Grazie sempre dietro la statua della Madonna delle Rose.
I due quadri della Madonna di Jasnagora e quello della Madonna delle Grazie di Nettuno sono state posizionati all’interno del Santuario della Madonna delle Rose in ricordo per le future generazioni dello scambio culturale religioso avvenuto a Piglio.
“Annualmente, in questo giorno, (30 ottobre), si celebra la seconda festa in onore della Vergine SS.ma delle Rose, comprotettrice di Piglio a ricordo della liberazione della peste.
La statua, trattenuta nella Chiesa Collegiata dal mese di maggio precedente, viene ricondotta processionalmente nel suo santuario, sito tra la stazione delle ferrovie vicinali e le prime case del Piglio.
Ecco come un’anima devota (Suora Agostina Bove) esprime, in tal giorno, i suoi filiali sentimenti”:
proprio nella stagione amara?
Soli tu lasci i tuoi Pigliesi,
soli, lontan da Te, indifesi?
Noi Ti facciam, è ver, la Festa,
ma l’anima ne lascia mesta.
Entrando in Chiesa di quassù
soffriam per non vederti più.
O Madre, quando tornerai
E ancor felici ne farai?
Su, fatevi coraggio,
mi rivedrete a maggio:
nel dolce e caro mese
ritornerò in paese.
Intanto la Statuetta
andrà in ogni casetta;
raccolti pregherete
così m’onorerete.
Darovvi grazie e gioia
togliendovi la noia;
felici vi farò
al ciel vi guiderò.
Siete buoni, amatemi,
contenta ognor fatemi;
allor proteggerò
il Piglio e salverò.
Figli, vi chiedo ancora,
l’Ave che sì m’onora.
Addio! Da casa mia
Veglierò” Così sia.
Suora Agostina Bove
Giorgio Alessandro Pacetti
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