giovedì 30 ottobre 2025

Gianpiero Addessi

 



Il fiore del tempo

Metro: settenari sciolti

 

Godi! or della giovine

sgambata all’età, giovane!

La gerbera arancione

per l’anni verdi move

dentro e fuori il terrore,

per l’anni verdi scambia

il vero con quel vagheggio.

 

Ma sorridi, bisbiglia,

avvampa d’altrui labbra,

e privato d’affanni,

vivi fanciullo mio,

godi! or de la rapida

fuga del nostro tempo

così fugace, meno

nostro di quanto tutti

noi pensiamo che sia.

 

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Sguardo cieco

Metro: settenari

Schema rime: aba, cdc, efe, ghg

 

La panchina d’ardore

vide prati di fiori

sbocciare in nuovo amore.

 

L’albero vide i corpi

cercarsi in un rifugio:

l’altro, su rovi storpi.

 

Gli occhi videro al suono

di campana, lanterne

tiepide sotto un tuono.

 

Cuore non vide nulla,

ma fu miglior vedetta

quale, i pensieri annulla.

 

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Storie dimenticate

Metro: endecasillabi sciolti

 

Le palpebre scricchiolano furiose,

gregge di rimbombanti mormorii

volto a seguir pallidissime labbra

ree d’aver sfrisato le parole

di ghiaccio, cenere assopita sotto

la brace defessa, gelida, rigida

fiaccola a perseverar vanamente.

 

Il nostro passero esanime, ormai,

è landa deserta, distesa dove

tutte quell’anime s’arrugginiscono,

e le maschere inciampano nel fondo

delle scorrevoli sabbie, in delirio.

Momenti un tempo nostri ora affossati,

ormai dal tempo, da tempo, nel tempo.

Non saremo più gli stessi di sempre.


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