L'oceano di silenzio
È un doveroso omaggio quello che voglio proporre a favore di Franco Battiato. Questo tempo che ce lo ha sottratto prima ancora che potesse esaurire una prorompente capacità creativa ha stroncato prematuramente una delle voci artistiche più importanti della nostra civiltà culturale contemporanea.
Il maestro, come ormai era naturale chiamarlo, era nato in provincia di Catania 71 anni fa e la sua carriera è stata un susseguirsi di sperimentazione e di ricerca nelle quali non ha mai smesso di adottare una scala di stili, a volte anche non suffragati da una critica benevola, ma che hanno contribuito a rendere la sua geniale espressione artistica sempre all’altezza dei tempi, delle evoluzioni e delle mutazioni naturali. Il tutto, attraverso ricercate sonorità nelle quali ha tessuto trame poetiche di profonda intensità.
Non solo musicista completo, ma poeta e pittore, senza trascurare una capacità compositiva assolutamente originale, etichettabile solo ed esclusivamente con un personalissimo modo di interpretare la musica così come la intendeva la sua sensibilità d’artista.
Naturalmente, non può non essere citata in questo contesto di alti valori la sua voce morbida e gentile, dai tratti garbati e pregna di cultura della sua Sicilia. Dotata di un timbro unico e inconfondibile che ha saputo esaltare con maggiore incisività ogni costruzione musicale, rendendola spesso un’anima pulsante.
Uno dei testi poetici che maggiormente hanno colpito la vastissima platea che lo seguiva e che a mio parere rimane uno dei migliori e al quale ha sposato una musica che può essere definita "divina" senza tema di smentita è “L’ oceano di silenzio”. Un componimento che nasce dalle sedute di meditazione, dove il silenzio appunto è elemento fondamentale e in cui era solito immergersi il maestro, per ritrovare l’armonia con la coscienza, esulandosi per un attimo dalla quotidianità del mondo reale.
L’oceano di silenzio è dunque non solo intensità sonora che si arricchisce di una toccante voce soprano in perfetta sintonia con archi e timpani, i quali danno vita a un’atmosfera sospesa tra terreno e celeste, ma anche capacità di concentrare in poco più di quattro minuti un vero e proprio capolavoro, degno dei più grandi musicisti di questo nostro mondo, al quale mancherà molto l’estro e la genialità di Franco Battiato.
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