domenica 22 agosto 2021

È possibile fissare la bellezza?

 Mi dipingi

Diciamocelo chiaramente: le cose belle sprigionano un estremo fascino dal quale non è possibile sottrarsi. 

Seppur volessimo ignorare ciò che d’improvviso ci rende succubi della sua presenza, riusciremmo forse a farlo con la vista, ma la sua presenza continuerebbe a bivaccare in ogni angolo della nostra mente, dando luogo a una sorta di sottomissione spirituale involontaria. Ammaliante e quasi inquietante se vogliamo, ma allo stesso tempo appagante nei confronti d’un bisogno di bellezza e questo principio, si realizza soprattutto in amore. 

Nel momento in cui l’attrazione prende il sopravvento, si vorrebbe continuare ad ammirare, adorare, venerare ciò che ci colpisce e spesso, questo accade fissando quanto ci ha sorpreso in un’immagine destinata a diventar perenne, tal quale come gli occhi l’hanno interpretata. 

Nasce quindi il ritratto: un’attenta esplorazione che si avvale di un’acuta osservazione del nostro amato bello, e che posa leggero per esser replicato.  

Mi Dipingi”, appunto, è una poesia contenuta nella mia ultima raccolta poetica intitolata  “Triticum”, da PAV edizionie racconta in maniera semplice e spontanea cosa accade  in quei momenti.

 

Mi dipingi

Mi stai contemplando l'anima

come un pittore fa quando osserva la telata trama

sulla quale ha già distribuito i suoi colori.

 

Le sfumature

sono passaggi oltre i confini d’un bramoso desiderio

e le corpose pennellate,

sporgenze solari di luce e di colore riflesse dentro la creazione.

 

Tra le linee che compongono ogni tratto,

il panorama delle sensazioni prende vita e forma

e si getta in una prospettiva incerta ma sicura,

indefinita ma chiara e ben delineata.

 

Aspetto che tu finisca di scrutare la mia essenza

per risplendere dentro il tuo dipinto,

ricco di immature sensazioni

da nutrire e custodire dentro il tuo futuro.




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