domenica 5 gennaio 2025

"Bloody Movies" di Luca Musk. Omaggio a cinque maestri del brivido

L'artista scenografo e grafico Luca Muscio, in arte Luca Musk, ha reso omaggio ad alcuni maestri del cinema italiano attraverso una personale mostra denominata “Bloody Movies”, apertasi lo scorso 5 dicembre 2024 e visitabile solo su prenotazione fino al prossimo 4 febbraio 2025.

Allestita presso il suo studio di Roma, in via della Fisica 37, l’esposizione offre uno spaccato del cinema horror italiano attraverso una serie di opere realizzate in analogic art e digital art, che ripercorrono alcuni decenni di storia di questo importante filone cinematografico.

Un genere - quello Horror - che ha creato non pochi interrogativi all’interno dei quali, toni spesso contrapposti, hanno sostenuto tesi di diversa natura nei confronti della dicotomia cinema autoriale - cinema di genere.

L’horror ha rappresentato infatti una profonda novità in grado di erogare picchi di alta tensione emozionale -  sempre crescenti - sapientemente attivati da parte degli addetti ai lavori. Fotogrammi, finalizzati soprattutto a scuotere l’inconscio in ogni spettatore, a compenetrarne l'emotività allo scopo di raggiungere  una suspence senza soluzione di continuità e tale da lasciare lo spettatore più volte senza fiato nel corso dello scorrere della pellicola.

"Bloody movies" ripercorre alcune delle tappe più importanti del genere horror, offrendo una retrospettiva nei confronti di cinque maestri del brivido quali Dario Argento, Mario Bava, Lucio Fulci, Pupi Avati e Michele Soavi.

L'esposizione, intende raccontare i segreti di questi cinque maestri del brivido, e lo fa attraverso la sensibilità e lo sguardo attento e creativo di Luca Musk, acuto osservatore e attento interprete di un pezzo di storia del cinema di genere italiano.

Un significativo contributo, è stato fornito altresì dalla disegnatrice Larosa Purpurea, e dai critici Giovanni Gifuni, Plinio Perilli e Roberto Lasagna i quali, hanno proposto una propria visione estemporanea nei confronti delle opere in esposizione e sul tema del cinema di genere in particolare.

Hanno infine dato un suggestivo tocco all’intera carrellata di opere, la quale ha inteso così celebrare l'attività dei cinque maestri e con essi l'importanza di questo particolare filone nel panorama cinematografico nazionale e internazionale, gli scatti di Franco Bellomo, fotografo di scena di Dario Argento, e quelli di Mimmo Cattarinich, fotografo di scena al fianco di grandi registi tra i quali Federico Fellini, Franco Zeffirelli, Pier Paolo Pasolini e molti altri, motivo per il quale fu definito il "fotografo del grande cinema".

 


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