Apprezzatissimo il suo contributo, tant'è che lo abbiamo accolto con onore, partecipazione e orgoglio, nella squadra dei redattori del blog all'interno del sito ufficiale della nostra TV tanta si è dimostrata la sua competenza, la sua cultura e la sua passione per la storia dei luoghi, delle tradizioni e delle comunità susseguitesi nel tempo, soprattutto di quelle della sua Piglio.
Con molto piacere, personalmente, ho dedicato al giornalista e storico Giorgio Alessandro Pacetti, anche una sezione del mio blog all'interno del quale, avrò (e avremo) la fortuna di essere informati sulla vita culturale di questa parte del Lazio: su eventi, manifestazioni e curiosità del mondo dell'arte e della cultura locali.
Di seguito, un profilo biografico di Giorgio, al quale auguro un buon lavoro, una buona permanenza in questo blog e soprattutto al quale rivolgo un sentito compiacimento per il suo contributo continuo all'informazione e alla cultura, quantunque alla sua età, proponga ancora con estrema agilità una fresca energia e una smisurata passione per un sapere in continuo aggiornamento e certamente fuori dal comune.
Pacetti si è distinto inoltre per il recupero del patrimonio monumentale ed artistico di Piglio e più precisamente nei confronti del Santuario della Madonna del Monte a Piglio che era adibito a ricovero degli animali: del Convento e della Chiesa di San Lorenzo; della Chiesa rurale di San Rocco-Madonna della Valle, edificio in cui ha scoperto il 26 Dicembre 1984 un affresco di scuola giottesca che è stato ripristinato ad opera della Soprintendenza del Lazio. Sempre nella stessa Chiesa, il 28 Settembre 2002, ha scoperto un affresco raffigurante la Madonna della Valle con il Bambino e San Giovanni Battista del quale è in corso l’attribuzione dell’opera. E ancora, nel 1990 presso il Cimitero di Piglio ha evitato che ad opera di una ruspa andassero distrutti i resti di un acquedotto romano che dalla località Romagnano portava acqua fino alla sottostante zona denominata “Lago” dove a tutt’oggi risultano i muri di contenimento di un manufatto per il contenimento dell’acqua".
Tante le opere di cui Giorgio si è fatto paladino nel contrastarne la distruzione e la dispersione. E tante le attività in favore della collettività messe in campo dal medesimo per il solo piacere di restituire quanto la tradizione e la storia hanno conservato (resistendo a guerre e ad incurie) e lasciato a quelle comunità nel corso dei secoli, di cui egli stesso si è fatto portavoce e alfiere.
Grazie di cuore Giorgio!
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