Piglio, ricordato solo per il suo ottimo vino “Cesanese”, vuole continuare a proporre eventi diversi che possano dare sempre una immagine ampia e positiva del paese, visitato da Santi, da Beati, da Venerabili e da Papi.
-dal 1260 al 1302, sempre nel convento di san Lorenzo, è vissuto il beato Andrea Conti (1240 al 1302), ideatore del primo Giubileo indetto dal nipote Bonifacio VIII;
-nel 1295, papa Alessandro IV, zio di Andrea Conti, andò a trovarlo a San Lorenzo c gli pose sul capo un copricapo da cardinale ma «il nostro santo se lo tolse immediatamente, affermando che rifiutava quella carica»;
-nel febbraio del 1937 venne a Piglio San Massimiliano Kolbe, fondatore della milizia dell’Immacolata, a fare visita a P. Quirico Pignalberi ora venerabile;
–nel 2004 il papa polacco Giovanni Paolo II, ora San Giovanni Paolo II, un anno prima della scomparsa, si ritirò per una giornata nei prati di S. Biagio a pregare dopo il periodo pasquale;
-nel 1952 mons. Giovanni Battista Montini, futuro papa Paolo VI (1963-1978), quando al Vaticano ricopriva la carica di Pro- Segretario di Stato per gli Affari Straordinari, venne a Piglio ad inaugurare la chiesetta in loc. Lapillo, dedicata a papa Pio XII. Mons. Montini, accettando l’invito dell’amico don Adelmo Loreti, venne a Piglio ad inaugurare una chiesetta di campagna, in località “Lapillo”, edificata nel 1950 che don Adelmo, volle intitolare a papa Pio XII, ritratto in ginocchio con il cappello papale davanti l’immagine della Madonna, affrescata nell’abside della chiesetta.
All’inaugurazione della chiesetta erano presenti oltre le famiglie Loreti e Borzi che ne curano la manutenzione, i parroci di allora don Pio Appetecchia e don Orazio Cerocchi, i francescani P. Costantino Trionfera superiore del convento di S. Giovanni e P. Quirico Pignalberi, maestro dei novizi e superiore del convento di San Lorenzo, la popolazione di Piglio e una bambina di 9 anni Anna Maria Ambrosetti, nata a Piglio il 14 Ottobre 1943, che donò a Mons. Montini un serto di fiori realizzati in seta da porre come ornamento al Tabernacolo della Chiesetta.
Giorgio Alessandro Pacetti
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