Quando si parla di autori nel mondo della musica che hanno
lasciato un segno profondo e permanente scrivendo pagine importanti nella
storia della musica italiana, non si può non pensare a Lucio Battisti, vera e
propria icona della musica leggera italiana e non solo durante i quasi
quarant’anni di attività in cui è circolata la sua musica.
Anche oggi infatti,
a distanza di 26 anni dalla sua scomparsa, le sue canzoni riescono a
ritagliarsi un ampio spazio in quell'ambìto terreno riservato alla musica d’élite sebbene generi, pubblico e gusto estetico siano profondamente mutati.
Lucio, con le sue canzoni, ha fatto innamorare generazioni
di ascoltatori attraverso uno stile originale, innovativo anche nel modo di accordare musica a parole. Fu pioniere autentico nel cercare quelle sonorità e
quegli accostamenti tra le note, mai troppo semplici o
scontati piuttosto originali, identificativi di un patrimonio genetico
creativo, quasi fosse un marchio di fabbrica non replicabile né falsificabile.
Proprio il suo paese natale, Poggio Bustone in provincia di
Rieti, ospita dallo scorso gennaio 2024 il "Museo Battisti" interamente a lui dedicato. Al suo
interno, oggetti appartenuti al celebre cantante, lettere indirizzate ai suoi
cari e le prime sue chitarre attraverso cui scoprì la passione per la
musica che sfocerà più tardi in un successo planetario.
Nel museo,
sono esposte inoltre anche sue litografie. Si perché Lucio, oltre a saper progettare e
costruire atmosfere attraverso il pentagramma, fu in grado di esprimere la sua
sensibilità artistica anche attraverso immagini, spesso collegate proprio ai
suoi brani più celebri.
L’idea di un museo a lui dedicato, apprezzatissima dai fan
del cantante, è venuta a Giuseppe Bonomo e Andrea Barbacane, figlio della
sorella di Lucio, i quali hanno così esaudito un preciso desiderio espresso in
testamento da suo padre Alfiero: rendere fruibili gli oggetti appartenuti a
Lucio che il genitore stesso ha voluto mettere a disposizione del museo. Sono
stati così rispolverati alcuni degli oggetti del celebre cantautore e allestita
una vera e propria esposizione visitabile non solo a Poggio Bustone in via Roma
26, a pochi metri dalla casa natale del cantante, ma anche in varie località d’Italia mediante un
organizzato tour che toccherà varie città del nostro Paese.
Inizia così, dalla sala "Esperienza Europa - David Sassoli" in Piazza Venezia a Roma, il viaggio del museo itinerante,
ed è proprio in questa sede, la prima in ordine di uscita, che ho incontrato, assieme allo staff di Multimedia Art Projects - ArtHera TV, il direttore del Museo Battisti Giuseppe Bonomo, il quale mi ha gentilmente concesso un'intervista che sarà fruibile a breve sui Canali di ArtHeraTV.
L’auspicio è quello che grandi personaggi le cui arti hanno
saputo conquistare una platea importante e saputo offrire atmosfere evocanti passaggi della vita di ognuno, non siano dimenticati ma anzi, presi a
esempio e studiati per la loro capacità di emozionare attraverso
genio e talento posseduti. E Lucio Battisti, che di queste qualità è stato portatore, ne
rappresenta testimonianza inconfutabile e realizzazione naturale.
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