Il mattino dei pescatori
Se esiste una categoria di persone che del mare, oltre a conoscerne ogni vizio e ogni virtù, ne hanno anche fatto uno strumento di sostentamento, direi che questa è proprio quella dei pescatori.
Non di certo quelli per cui la pesca è solo un passatempo: più per godersi qualche istante di relax che per necessità, ma per quelli che al mare affidano fortune, consumano sacrifici, e lunghe notti di pioggia, di freddo e di pene soprattutto, quando il rientro all’alba non li ha ripagati del lavoro svolto.
Il mattino dei pescatori
Mattino di ruggine corrosa sopra i ferri
di brezza e sciabordio sulle grezze creste degli scogli.
Mattino di palme deturpate
e di gatti senza pace.
Mattino di pallide atmosfere,
e di orizzonti satinati.
Mattino di salati profumi
mescolati agli speziati odori dei fondali
a protezione di uno spirito che langue.
Mattino che rincorre
una malinconia che non vuol fuggire
tra le vele lacerate
e le speranze dei pescatori di fortuna
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