martedì 19 ottobre 2021

Un pugno di sale...ma che non fa male

 Siamo soli


Chi di noi, almeno una volta, non si è trovato a dover fare i conti con situazioni che hanno messo a dura prova emozioni e sentimento, in balia di certi avvenimenti naturali? Beh, se ci pensiamo bene non è poi così difficile che accada. Anzi, al tempo d’oggi, la natura ce ne fornisce un buon elenco, pur nella speranza che eventi come il terremoto o l’eruzione di un vulcano per citarne alcuni, che pure sono manifestazioni naturali ma pericolose per la nostra vita, non accadano troppo di frequente.


Vero anche che alcuni accadimenti intorno a noi sono frutto di casuali circostanze, oppure, sfuggiti alla ragione umana e spesso figli del delirio. Ma vi sono anche circostanze naturali non poi così cattive: un mare in tempesta, per esempio e per rimanere in tema, ci inchioda spesso al suo cospetto, manipolando con destrezza i nostri sentimenti; facendoci ascoltare la sua grossa voce e riempiendo l’atmosfera di dolce turbamento. 

All’interno della mia quinta raccolta poetica “Vernice Damar” da Edizioni Ensemble,  v’è infatti una poesia dedicata al mare intitolata “Siamo soli”. Lirica che cerca di leggere i pensieri di un fedele suo seguace, accorso a lui per ritrovare la sua forza e il suo coraggio prima di morire.





Siamo soli

 

Siamo soli immenso mare,

io e te, sotto le nere mani delle nubi.

 

Mi confondi mentre osservo

l’orgogliosa tua ferocia

nello schiaffeggiare il tuo giaciglio.

 

Mi frastorni nel giudicarti violento e cupo

dalle spumeggianti creste urlanti.

 

Resto imbrigliato nella tua risacca che mi turba

mentre m’illudo di poter fuggire

dal tuo schiaffo di gelido sale

ma lo ingoio mentre il mio respiro muore.

 


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